"L’esperienza scultorea e artistica dell’artista Maria Teresa Vittone, è frutto di un’intensa dedizione alla ricerca estetica e formale,
della sperimentazione di nuove tecniche e nuovi stili, di un impegno costante da parte dell’artista.
La scultrice si abbandona all’arte, lasciandosi trasportare dal flusso creativo,
in quel mondo che fa da tramite tra le sue idee astratte, e quel processo che infine, le rende concrete, reali.
Maria Teresa Vittone indaga la realtà al fine di valicarla, con l’intento primo di raggiungere quei luoghi nascosti ai nostri occhi,
che solo attraverso il cuore possiamo scrutare. La morbidezza, l’estetica curata e raffinata ma allo stesso semplice,
rendono le sue opere un tributo alla bellezza che ci circonda, e la semplicità dei materiali e di alcune linee non è altro che un modo per conservare la vera bellezza intrinseca delle cose, la loro essenza più sincera.
Un grande talento scultoreo che diviene nel tempo un talento comunicativo ed empatico."
Recensione del Prof.re Paolo Levi, rivista My Art [2017]
[...] "L'artista dà voce ai suoi soggetti tramite la tecnica classica della fusione in bronzo a cera persa,
prestando attenzione alla sollecitazione plastica prodotta dalla luce sui corpi: questi lavori descrivono con raffinatezza la tensione che accompagna sentimenti atavici e quesiti profondi, indicando come unica via per la felicità l'accettazione che può scaturire solo da una lucida consapevolezza. [...]
[...] La ricerca artistica di Vittone si rivolge chiaramente alla bellezza nella sua forma ideale,
secondo una filosofia che rimanda alla concezione platonica, dove il rispetto dei canoni estetici tradizionali non è soltanto piacere dello sguardo,
bensì tramite di comunicazione spirituale con la trascendenza."
Recensione di Sandro Serradifalco, rivista My Art [2017]
"Nasce a Genova dove frequenta l'Accademia Ligustica di Belle Arti. Cultrice di tutte le arti (grafica, pittura, ceramica) si getta anima e corpo nella creazione di sculture dalla forza plastica incomparabile e di dipinti di rara profondità emotiva.
Partecipa a numerose manifestazioni artistiche, mostre ed esposizioni il cui successo manifestato da premi ed encomi e dai giudizi espressi sulla sua opera da critici ed esperti d'arte.
La scultura di Vittone ha come tema centrale la figura umana colta nei momenti essenziali:le gioie dell'amore, gli sconforti, la solitudine cosmica sino alle sferzate di energia che esplodono improvvise da corpi senza volto.
Oggi l'artista Vittone continua il suo lavoro nella costante ricerca di analogie tra il mondo della natura e l'essere umano."
Esposizione alla Mostra Italiani. Recensione a cura di Vittorio Sgarbi [2016]
"L'Opera di Maria Teresa Vittone affonda le radici nella classicità di un mestiere difficile,
che necessita di continuo lavoro e di una salda pazienza.
Le sue creature sono armoniose ed eleganti, giocate su linee sinuose che si immettono nello spazio senza asprezze."
Recensione del Prof.re Paolo Levi, rivista La Gioia dell'Arte [2015]
"Incarna perfettamente il culto delle divinità tradizionali relazionate all'archetipo stesso della Grande Madre.
Come non ricordare questi elementi senza relazionarli ai culti venerei di cui la scultura ci ha lasciato testimonianze fuori dal tempo come ad esempio la Nike di Samotracia, risalente circa al 200 a.C., oppure alla Venere di Milo, opera ellenistica risalente al 130 a.C.
od alla Venere Lanolina di Siracusa risalente al I secolo a.C.
Questi alcuni esempi della tradizione ma tornando alla dea acefala della Vittone assistiamo proprio
ad una modernizzazione dei canoni classici di bellezza, di armonia o di equilibrio, notando la leggera torsione del busto
in cui i seni, non molto grandi generano compattezza nei confronti della parte inferiore del tronco.
L'assenza delle braccia, fa quasi pensare ad una scultura del passato ma l'aspetto filiforme delinea una fisicità
sicuramente contemporanea, osservando la magrezza del ventre o dei fianchi.
Nonostante queste similitudini o diversità nei confronti di espressioni artistiche e culturali che indicavano necessariamente dee protettrici ed atte alla riproduzione, questa visione della Dea Madre, incarna il concetto stesso di Natura, intesa come spirito guida, come forza impersonale che indica il cammino verso qualsiasi forma di rigenerazione."
[Sull'Opera Nutrimento] Recensione del Critico d'Arte Andrea Domenico Taricco, rivista Afrodisia [2013]
"Nessun cedimento alla verità. L'uomo, spaccato nel fisico e nella psiche, è una solitaria essenza dell'universo.
La nozione di scultura, per questa analitica artista che raggiunge sintesi, è l'unità.
L'amore è due? Il due, per lei, diventa uno. Così una coppia si avvince divenendo albero unico.
C'è ideologia, su solitudine e amore, quando la Vittone scolpisce.
È una freccia, come in un corpo di donna spaccato, "Analisi".
Una scultura da museo: drammatico monumento alla civiltà della psicoanalisi. Proposta realizzabile."
[Sulle Opere Magnetismo d'amore e Analisi]
Esposizione a Palazzo Margutta a Roma per il gruppo Il Mondo dell'Arte, recensione del Prof.re G. Selvaggi [2002]
[...] "L’artista, peculiarmente nelle sculture, mira ed ottempera ad interpretare un’analisi disanimata che traduce i valori plastici in affioramenti psichici fino a confondere, fondere, sintetizzare, idealizzare gli accadimenti e la realtà del vivere, in simboli della dimensione esistenziale e dell’essenza dell’essere.
Il determinato, vigoroso, trascinante, passionale lavoro di scavo e di plasmatura, il sensuoso ed intrigante procedimento modellativo e rilevativo dei contorni e delle forme, dimostrano l’euritmicità dell’iter ideativo e della compiuta valentia del fare della Vittone. [...]
[...] Vittone, nella sua dialettica scultorea, narra e descrive l’io della persona, la singola identità della creatura umana,
posta in discussione a 360° in tutte le sue istanze ed esigenze.
Stati d’animo, momenti di meditazione e di intimismo rivolti all’amore,
ai fermenti, ai disagi, alle cadute ed ai giubili della vicissitudine del vivere,
emergono nelle “presenze” proposte dal lessico plastico della scultrice. [...]
Gli assunti e i rimandi del suo idioma iconografico trovano referenti nei canoni del verismo,
nell’espressionismo, nel simbolismo e nella metafisica." [...]
Esposizione alla Galleria Il Leudo a Genova. Recensione di Giannina Scorza [2002]
[...] "Attraverso la scultura l'artista aspira infatti ad un'osmosi tra sè stessa in quanto donna e l'universo il cui centro di gravità
è la fertile immaginazione dell'artista, capace di vivificare e trasporre concretamente una "memoria di forma" primigenia
che sembra connaturata all'essere umano, in particolare alla figura femminile.
Il corpo umano è colto furtivamente dalla Vittone nei più svariati atteggiamenti, perché come lei stessa afferma
"il corpo si esprime da sè, anche senza il viso; il corpo è un canale di emozioni, sentimenti, pensieri".
L'arte di Maria Teresa Vittone è indirizzata al raggiungimento di un'armonia, sia interiore, sia materializzata nell'opera artistica, in grado di elevare lo spirito ad uno stato superiore, affinché l'artista diventi tramite di un dono divino." [...]
Recensione a cura di ComunicArte - Art Provider [2001]
"Da poco mi interesso alla scultura (dipingo per hobby e ora mi sto cimentando con la scultura, ma sono una semplice, piccola dilettante!).
Cercando un sito che spiegasse le tecniche per modellare, sono capitata per caso nel suo sito.
Volevo soltanto dirle che le sue opere mi hanno emozionato, talmente sono belle, vive, intense e cariche di energia!
Credo che mi ispirerò a lei per le mie prove, perché credo che nell'arte,
bisogna innanzitutto "sentire"ciò che è più vicino al proprio cuore per esprimere il proprio ideale di bellezza, di armonia e le sue opere, mi creda,
rappresentano per me ciò di quanto è più vicino alla mia idea di bellezza e armonia."
Firmato - Una profana dilettante
Commento di una ammiratrice [2001]
"Ciao Maria Teresa, sono capitato - dico la verità - sul sito dedicato alle tue opere in maniera molto casuale ma devo dire che, dalla presentazione e dalle foto (che ho visto in un secondo tempo), sono rimasto dapprima molto confuso e poi molto compiaciuto.
Insomma, questa mia lettera non ti servirà a molto ma
devo dire che trovo le tue sculture molto, molto interessanti e belle, hanno fascino e mistero... forza e dolcezza.
La descrizione che segue ogni tua foto è affascinante e avvincente e non posso non dirti che secondo me trasmetti una carica di sentimenti dalle tue opere che non credevo possibile (in fondo, ammetto la mia ignoranza in materia - non ho mai considerato la scultura un'arte rappresentativa dell'animo umano) ma come sempre, non si finisce mai di imparare e sono contento che il caso mi abbia dato l'opportunità di dimostrarmi quanto non capissi una delle arti più rappresentative del nostro mondo artistico.
Grazie Maria Teresa e continua così.
PS. Ho messo il tuo sito nei "preferiti" così se aggiungerai materiale sarò pronto ad osservarlo.
Scusami il disturbo e la maleducazione... ti ho dato del tu!
PPS. La scultura che si chiama Analisi è veramente bellissima!!!"
Commento di un ammiratore [2000]